The Golden Age of Animation Project

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. LorenzoP.
     
    .
    Avatar

    Gatto Silvestro

    Group
    Moderatore
    Posts
    494

    Status
    Offline
    Diciamo che sono d’accordo sia con le riflessioni di Donald Daffy che con quelle di Piu Piu, molto azzeccata la differenza di stili tra Disney e Warner e confermo che, nonostante sia un grande fan di entrambi gli Studios, do anch’io il mio voto di preferenza ai Looney Tunes che assieme all’MGM sono e resteranno i miei cartoons preferiti a parere puramente personale.

    Fondamentalmente possiamo trovare 5 stili principali nei cartoons della Golden Age dell’animazione americana, molto distinti a tal punto che non è detto che se ce ne piacciono due o tre per forza devono piacerci anche gli altri:

    1. Stile classico: non saprei come altro definirlo, è il genere senza genere tipico delle grandi serie in bianco e nero nate negli anni ‘30, alcune sbarcate negli anni ‘40. L’essenza di questi corti è sostanzialmente portata avanti da una Star titolatrice che viene messa in diverse situazioni tra corti “di casa” ambientati nelle loro quotidianità e corti di genere / fantasia dove magari finiscono in un’interpretazione di Jack e il Fagliolo Magico o nel deserto in un fortino a combattere contro gli indiani. Ovvi noti esempi di questo gruppo di corti sono le serie di Mickey Mouse, Porky Pig, Scrappy, Oswald the Lucky Rabbit e così via.
    2. Il secondo stile, che vede una nascita quasi parallela al precedente, è lo stile surreale tipico dei cartoons prodotti nella East Coast a New York, parliamo quindi delle serie in bianco e nero dei Fleisher Studios dei primi anni ‘30 e di quasi tutte quelle di Van Beuren, più praticamente tutti i Terrytoons usciti fino all’arrivo di Gene Deitch nel 1957. Questo è un genere di cartoons dove non si presta particolare attenzione alla trama, aspetto che può allontanare certi spettatori, ma in realtà sono i cartoons più “liberi” perché non hanno regole questi qua: in un cartoon dei Fleisher può veramente succedere di tutto, i personaggi “esplodono” sotto la matita degli animatori. Dall’arrivo del Codice Hays nel luglio del 1934 possiamo dire che i Terrytoons rimangono l’unico Studio con un’impronta importante in questo genere, i Van Beuren di lì a poco spariranno mentre i Fleisher e i successivi Famous, pur rimanendo di una pasta a parte, si avvicineranno di più allo stile della West Coast dei cartoons di Hollywood. Sostanzialmente i cartoons che fanno parte di questo genere sono tutti i cortometraggi in bianco e nero dei Fleisher idealmente usciti fino al giugno 1934 (ovvio che certi confini non possono essere presi totalmente alla lettera), tutte le serie in bianco e nero dei Van Beuren tranne Cubby Bear, che metto nel genere classico, e come detto TUTTI i Terrytoons fino alla rivoluzione di stile portata da Gene Deitch nel 1957, i Terrytoons infatti saranno gli unici corti a colori prodotti in questo genere, sempre che siate d’accordo con questa mia suddivisione in generi. Quasi ogni altra serie in bianco e nero degli anni ‘30 (Popeye e Betty Boop post 1934 inclusi) la metto nel genere classico.
    3. Le Fairly Tales, invenzione della Disney che quasi subito coi corti in bianco e nero ha iniziato a produrre corti che puntassero alla bellezza dei contenuti e molto meno alla trama rispetto ai Mickey Mouse, la serie delle Silly Symphonies infatti ha fatto parte fin da subito di questo genere anche coi corti in bianco e nero, ma poi con l’arrivo del colore questo genere è esploso a tal punto che quasi ogni altro Studio ha iniziato a produrre corti che cercavano di emularlo, sia in termini d’artisticità che di popolarità, quasi sempre mezzo fallendo sopratutto nell’aspetto della popolarità; nei riguardi della qualità le Color Rhapsodies delle Screen Gems e sopratutto le Happy Harmonies di Harman ed Ising non avevano veramente niente da invidiare al loro concorrente. Questo è un genere tipico degli anni ‘30 che non vedremo molto a partire dagli anni ‘40, in quanto a quel punto la trama era l’aspetto preferito del pubblico; certi esempi però si troveranno ancora, tipo Dance of the Weed dell’MGM diretto da Rudolf Ising, o The Egg Cracker Suite del 1943 del Walter Lantz Studio. Diciamo che questo genere ha lasciato la sua impronta e che senza di esso l’animazione successiva sarebbe stata decisamente diversa e probabilmente meno ricercata.
    4. Il genere Slapstick è quello tipico anni ‘40 portato alla luce dalle tre grandi Star approdate sugli schermi con l’arrivo del nuovo decennio, parlo ovviamente di Bugs Bunny alla Warner Bros, Tom & Jerry all’MGM e Woody Woodpecker ai Walter Lantz. Questo è senza dubbio il mio genere preferito, anche se sono un grande estimatore di tutti e 5 i macro gruppi di cartoons. Se lo stile delle “fairly tales” è stato il faro per lo stile di praticamente tutti i cartoons a colori anni ‘30 (certi Warner esclusi) lo slapstick ne è stato il successore; anche qui tutti, Disney compresa sta volta, si adegueranno in quanto il pubblico ormai voleva questo, forse solo Mickey Mouse ha mantenuto la sua identità di serie dallo stile “classico” (quindi categoria 1) anche in quest’epoca, di fatto però è stata la serie Disney con meno uscite negli anni ‘40, un motivo ci sarà.
    5. Quinto e ultimo genere presentato dall’animazione ricercata e limitata tipica dell’UPA e di chi col procedere degli anni ‘50 ci si è in un modo o nell’altro adeguato; anche qui siamo di fronte a un genere che ha avuto un tale successo di pubblico e critica da ispirare tutti gli altri produttori di cartoons del periodo, esattamente com’è successo con le fairly tales negli anni ‘30 e con la slapstick negli anni ‘40. I cartoons puramente parte di questo genere sono tutti quello prodotti dall’UPA, i Terrytoons del biennio di Gene Deitch (1957-1959), tanti cartoons Warner specialmente One-Shot per lo più diretti da Chuck Jones come From A to Z-z-z-z-z o Nelly’s Folly (ma anche Three Little Bobs di Friz Freleng o The Hole Idea di Robert McKimson, per dire), molti corti Disney usciti dal 1953 tipo le Adventures in Music e così via. Si segnala una sorta d’ondata antenata dei filo-UPA nei primi anni ‘40, dove la ricercatezza degli sfondi e l’utilizzo dell’animazione limitata come parte del divertimento ha avuto un’impronta importante sui cortometraggi, parlo ovviamente dei cartoons di Chuck Jones che fluttuano attorno a quel capolavoro di The Dover Boys, quindi Waikiki Wabbit, The Unbearable Bear e così via, ma anche di certi cartoons molto poco conosciuti delle Screen Gems usciti incredibilmente nello stesso periodo, tipo i corti diretti da John Hubley (guarda caso futura figura chiave dell’UPA) come The Vitamin G Man e Professor Small and Mr. Tall che sono corti stupendi, così come diversi corti diretti da altri autori delle Gems tipo The Case of the Screaming Bishop del 1944, probabilmente l’ultimo grande corto prodotto in bianco e nero durante la Golden Age.

    Sostanzialmente sono questi i macro generi che identifico io, ovviamente ci sono cortometraggi che non rientrano perfettamente in nessuna delle 5 categorie, un esempio sono le Merrie Melodies della Warner Bros, specialmente quelle dove in un luogo chiuso (tipo negozio dei giocattoli o drogheria) nella notte gli oggetti inanimati prendono vita, ma diciamo che in un modo o nell’altro possiamo trovare elementi in praticamente ogni corto che lo possano identificare in una delle 5 categorie sopraesposte. I MM Warner con gli oggetti inanimati che prendono vita ad esempio, dovessi per forza metterli in uno dei 5 gruppi, li inserirei nel gruppo delle “fairly tales”, in quanto sono corti che non danno una particolare importanza alla trama quanto piuttosto alla musica e all’aspetto più onirico, entrambi elementi tipici dei corti parte delle fairly tales; mancherebbe l’aspetto delle animazioni di qualità e ricercate (per questioni di budget) ma è un buon compromesso.
    In generale non è possibile pensare a delle definizioni che sono quelle punto e basta, prendendole con le pinze direi che queste sono ottime indicazioni per approcciarsi alla GAA avendo un’idea generale di quello che ci si troverà davanti.

    Edited by LorenzoP. - 10/7/2023, 11:23
     
    Top
    .
16 replies since 28/6/2023, 22:15   634 views
  Share  
.