Shorts - Anno 1948

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    Gatto Silvestro

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    YOU WERE NEVER DUCKIER (Concorso di bellezza)
    Regia di Chuck Jones
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    Un corto fondamentale per la caratterizzazione del personaggio di Daffy Duck, che da qui in poi per la prima volta, grazie al contributo fondamentale di Chuck Jones, si evolve, trasformandosi dal papero pazzo e pasticcione che faceva impazzire Porky Pig al personaggio egocentrico, avido e calcolatore che conosciamo oggi, deciso a tutto pur di perseguire i suoi obiettivi ma destinato puntualmente a fallire. In questo episodio troviamo una via di mezzo tra le due caratterizzazioni: un Daffy avido e calcolatore che si traveste da pollo pur di vincere il primo premio del concorso del pollame, per poi ridiventare folle e "sopra le righe" quando sarà il momento di scappare da una famiglia di falchi predatori. Famigliola composta dal vecchio G.K. Chickenhawk (che probabilmente richiama nel nome lo scrittore G.K. Chesterton) e un personaggio che già conosciamo, il falchetto Henery che arriva dritto dritto dai corti di Foghorn Leghorn diretti da McKimson, e che lo staff di Jones disegna in modo leggermente diverso. Il corto è naturalmente molto divertente, con ottime gag e tempi comici ben studiati. Anche lo stile di animazione di Jones appare in evoluzione, qui è ancora dinamicissimo e molto slapstick, con personaggi deformabili e sempre in movimento e tempi comici incalzanti e frenetici. E' lo stile tipico degli anni '40 che nel decennio successivo lascerà il posto a uno stile più "calmo" e stilizzato e a una comicità più fine e "ragionata". Il titolo originale richiama parodisticamente quello del film musicale del 1942 You Were Never Lovelier (Non sei mai stata così bella) con Fred Astaire e Rita Hayworth. Qui il video in italiano.


    DOUGH RAY ME-OW (Per un milione di dollari)
    Regia di Arthur Davis
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    L'universo Warner abbonda di personaggi usati una volta sola e mai più ripresi. E' il caso dei misconosciuti protagonisti di questo episodio, il gatto Heathcliff e il pappagallo Louie: il primo incarna lo stereotipo del personaggio grosso e stupido (e prelude a un personaggio molto simile che affiancherà Silvestro negli anni '50, il gatto Benny di Robert McKimson), mentre il secondo è un pennuto astuto e subdolo, che mal sopporta il compagno e non vede l'ora di sbarazzarsene. L'occasione arriva quando i due personaggi ereditano un milione di dollari: somma che inizialmente andrebbe al gatto, ma che alla morte del suddetto passerebbe al pappagallo... inutile dire che il subdolo pennuto le tenterà tutte per fare fuori il suo stupido amico e intascare l'ingente somma. Un plot conosciuto e in qualche modo abusato nei corti classici (il top sul tema lo raggiunge probabilmente Tex Avery con il corto per la MGM Wags to Riches con il cagnolino Droopy, che uscirà l'anno successivo), ma che la scatenata regia di Davis riesce a movimentare con qualche gag molto divertente (come le varie scene in cui Heathcliff tenta in tutti modi di schiacciare le noci, o il certificato di nascita con su scritto "Hai 4 anni"), un umorismo deliziosamente cinico e tempi comici frenetici. Nota di merito per il finale, surrealissimo e inaspettato. Il titolo originale è un gioco di parole con "Do Re Mi", dove "dough" è un termine colloquiale che sta per "denaro" e "meow" è chiaramente il verso del gatto. Il corto è stato pubblicato Italia nel DVD Looney Tunes - All Stars vol. 5, con il doppiaggio storico di Franco Latini. Qui il video in italiano (con il nuovo doppiaggio).


    HOT CROSS BUNNY (Un cervello di gallina)
    Regia di Robert McKimson
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    Finanziato dalla fondazione Paul Revere (patriota della rivoluzione americana, di cui la fondazione riprende in modo non troppo rassicurante il motto, Hardly a man is now alive, "soltanto un uomo è ancora vivo"), uno scienziato tenta un esperimento rivoluzionario: scambiare il cervello di un pollo con quello di un coniglio. E chi poteva essere il coniglio in questione se non Bugs Bunny? Da questo spunto nasce una sequela di gag che vedono prima Bugs equivocare l'esperimento ed esibirsi allegramente davanti agli scienziati, per poi capire tutto e dare il via a un inseguimento per tutto il laboratorio. Fatto salvo lo spunto iniziale, ottimo e ripreso più volte in molti futuri cartoni animati, e qualche divertente gag (tipo Bugs che trafficando con le sostanze chimiche scopre la formula del cioccolato) il corto non è nulla di particolarmente memorabile, ed è tuttavia tenuto in piedi dall'estro di un Bugs più scatenato che mai. Sicuramente degna di nota la scena in cui il nostro coniglio si scatena in una frenetica danza scat imitando il cantante e ballerino Danny Kaye (per poi venir stordito da una martellata)... peccato solo che il doppiaggio italiano rovini un po' la scena. La breve scenetta con Bugs che fa il vecchietto sulla sedia a rotelle è un'imitazione dell'attore Lionel Barrymoore. Il titolo originale, che nulla c'entra con il corto in sé, è un gioco di parole con la canzoncina popolare per bambini Hot Cross Buns. Qui il video in italiano.


    THE PEST THAT CAME TO DINNER (Un diavolo a cena)
    Regia di Arthur Davis
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    Anche quella del personaggio con la casa devastata dalle termiti è una trovata ricorrente nei cartoni animati classici: mi vengono in mente ad esempio il corto di Popeye Insect to Injury o quello di Woody Woodpecker Termites from Mars, oltre a un episodio della serie anni '70 di Tom & Jerry di Hanna-Barbera. Uno dei primi corti a sfruttare questo topos è probabilmente questo episodio con protagonista Porky Pig, anche se qui la termite devastatrice è una sola: si chiama Pierre e richiama nell'aspetto e nella parlata la figura stereotipata del boscaiolo franco-canadese, anch'essa molto presente e ricorrente nei cartoon classici (incarnata ad esempio da Pietro Gambadilegno nel corto Disney Timber, o, per restare in ambito looneyano, da quel "Blacque Jacque Shellacque" che sarà antagonista di Bugs Bunny in un paio di corti degli anni 50/60). Se la trama iniziale è dunque "risaputa", a vivacizzarla ci pensano le frizzanti gag che ci propone la regia di Davis, frenetica come sempre, che decide di affiancare a Porky un imbranato disinfestatore, un cane dalla parlantina sciolta che non farà altro che peggiorare la situazione. Un corto che certo non brilla per qualità ma che regala momenti divertenti grazie a qualche gag azzeccata (su tutte il Paradiso delle Termiti, ma anche il divertente finale), ad animazioni frizzanti e un buon uso dei tempi comici. Il titolo originale richiama parodisticamente quello del film del 1942 The Man Who Came to Dinner (Il signore resta a pranzo) con Bette Davis. Qui il video in italiano, con un vecchio doppiaggio di incerta attribuzione: chi doppia Porky?


    HARE SPLITTER (Due cuori e una coniglietta)
    Regia di Friz Freleng
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    A differenza di altre case di produzione come ad esempio la Disney, alla Warner non si erano mai posti il problema di fornire ai loro personaggi principali un corrispettivo femminile: certo, c'era già stata Petunia Pig, la fidanzata di Porky che appare in alcuni corti degli anni '30 per poi venire quasi subito accantonata. Questa volta è Bugs a ricevere per l'occasione non solo una fidanzata, la coniglietta Daisy Lou, ma anche un rivale in amore: Casbah, un coniglio grosso e prepotente ma al tempo stesso alquanto ottuso, una sorta di versione conigliesca del Bruto di Popeye. Di certo questi due nuovi personaggi non avranno molta fortuna visto che sono destinati a non venir mai più riutilizzati, tuttavia usando questi elementi di innovazione Freleng riesce a creare per l'astuto coniglio una situazione (per lui) insolita e curiosa, quella del classico "triangolo amoroso". C'è però da dire che Daisy Lou compare pochissimo all'interno del corto: a farne le veci è il vecchio Bugs che sfrutta l'occasione per indossare (come di consueto, direi) panni femminili e burlarsi del suo ottuso avversario. Non un capolavoro, certo, ma sicuramente un corto interessante che, per personaggi e situazioni, rappresenta se non altro un unicum nella serie di Bugs Bunny (ma non certo nei cartoni classici dove quello del triangolo amoroso è tema sfruttatissimo: da Braccio di Ferro-Olivia-Bruto a Topolino-Minni-Topesio, da Tom-Toodles-Butch in Tom & Jerry a Picchiarello-Winnie-Buzz nei corti di Lantz e via dicendo...) Se da parte sua la bella Daisy Lou non riapparirà mai più, c'è da dire che il nostro Bugs avrà in futuro altre due "ragazze": Honey Bunny nei fumetti USA e la ben più nota Lola Bunny che esordisce nel film Space Jam (1996). Il titolo originale del corto, che nulla c'entra con l'episodio in sè, è un gioco di parole tra "hare" (coniglio) e "hair-splitter" espressione colloquiale che significa "pignolo" (letteralmente, "che spezza il capello"). Qui il video in italiano.


    ODOR OF THE DAY (Tanto odore per nulla)
    Regia di Arthur Davis
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    Un cortometraggio decisamente insolito, questo. Innanzitutto perché non è chiara l'identità del protagonista: a prima vista si direbbe Pepè Le Pew, e questo e ciò che pensano anche alla Warner visto che hanno incluso il corto nella DVD compilation americana dedicata a Pepè della serie Looney Tunes Super Stars. Tuttavia, se si tratta realmente di Pepè, e non di una puzzola generica come sarebbe più normale che fosse, bisogna dire che è usato in modo veramente insolito: tanto per cominciare, è il primo (e per molto tempo unico) episodio con Pepè non diretto dal suo creatore Chuck Jones; il personaggio non parla, non è francese e non è coinvolto nel corteggiamento di nessuna finta puzzola come in tutti i suoi corti, ma bensì in una baruffa con un anonimo cagnone per il possesso di una casetta al calduccio in una fredda notte d'inverno. Questo personaggio non ha proprio nulla della personalità di Pepè, nonostante l'aspetto sia quello del noto personaggio creato da Jones. Accettiamo il fatto che si tratti effettivamente di Pepè Le Pew come stabilito dalla Warner con il DVD in questione, ma il fatto è quantomeno curioso. Per il resto, il corto è abbastanza divertente, con i personaggi che se le danno di santa ragione con buone dosi di cattiveria e gag frenetiche, com'è tipico dello stile di Davis. Qui il video in italiano.


    THE FOGHORN LEGHORN (Galli e babbei)
    Regia di Robert McKimson
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    E' il terzo cortometraggio che Robert McKimson dedica a quello che diventerà uno dei suoi personaggi più celebri, il loquace gallo Foghorn Leghorn (Garlo Gallo nelle prime edizioni italiane). Tuttavia, in questo come nei due precedenti, il protagonista indicato nei titoli di testa non è il gallo, ma bensì il falchetto Henery: comunque, il fatto che l'esuberante Foghorn inizi a rubare la scena al piccolo falco è innegabile (visto che stavolta il suo nome appare anche nel titolo), tanto che ben presto il protagonista assoluto di questi corti sarà proprio lui. La geniale intuizione di questo terzo episodio è quella di capovolgere lo schema che aveva regolato i due precedenti, che vedevano Henery andare a caccia di polli senza sapere come siano fatti, e Foghorn cercare di convincerlo di non essere un pollo per aizzarlo contro il cane: anche stavolta l'ingenuo falchetto non è ancora in grado di distinguere un gallinaceo, ma l'obiettivo di Garlo sarò quello di convincerlo di essere effettivamente un pollo... visto che il piccolo Henery lo ha classificato, in modo assai umiliante, come un "loud mouthed shnook" ("babbeo che dà aria alla bocca"). Da questo pretesto per una volta originale, si sviluppa una divertentissima commedia degli equivoci, con Foghorn che si adopera per dimostrare di essere un pollo e nel frattempo è protagonista di divertenti baruffe con il cane della fattoria (uno dei tormentoni della serie). L'interazione tra i personaggi è perfetta così come le loro caratterizzazioni (memorabile Garlo che fa battute stupide a raffica e, non contento, le spiega pure), e l'episodio è senza dubbio uno dei migliori di sempre fra quelli con Foghorn. Da segnalare l'apparizione del nonno di Henery (una variante del padre che avevamo già visto in Walky Talky Hawky e in You Were Never Duckier). Il corto è stato pubblicato Italia nel DVD Looney Tunes - All Stars vol. 2. Qui il video in italiano.


    A-LAD-IN HIS LAMP (La lampada magica)
    Regia di Robert McKimson
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    Ecco qua uno dei tanti corti che in tempi recenti (fine anni '90) sono stati ritirati dalla circolazione per accuse di razzismo: svariati sono infatti i cortometraggi Warner che raffiguravano popoli ed etnie in modo grottescamente stereotipato (neri e cinesi su tutti) e per questo colpiti da un'ondata di moralismo inopportuno e brutalmente censurati. Qui ad essere "presi di mira" sono gli arabi, raffigurati in modo stereotipato quella tipica atmosfera mutuata dalle Mille e una notte: inutile dire che non c'è assolutamente nulla di offensivo in tutto questo, ma la politica "bacchettona" intrapresa recentemente dalla Warner ha fatto cadere purtroppo nell'oblio questo episodio, mai pubblicato in DVD e ritirato anche dalla circolazione televisiva, anche italiana; l'unica versione italiana che sono riuscito a reperire è pertanto quella doppiata da Franco Latini negli anni '80, salvo smentite non dovrebbe esisterne alcuna versione ridoppiata. Venendo al corto in sé, sfrutta un classico topos dei cartoni classici, e cioè quello del Genio della Lampada: il genio in questione, trovato da Bugs Bunny mentre si scava la tana, si chiama Smokey (Fumino nella versione italiana) e si autodefinisce "the genie with the light brown hair" (il genio dai capelli castano chiari), citando la canzone popolare americana Jeanie with the Light Brown Hair; questo bizzarro genio, che nella versione italiana ha la voce del grandissimo Vittorio Amandola, condurrà Bugs a Bagdad, dove il coniglio dovrà vedersela col califfo Hassan Pheffer (da hassenpfeffer, che tra l'altro è un piatto tedesco a base di coniglio). Il corto è divertente e frizzante, con molte gag azzeccate come quelle che coinvolgono l'harem e il parcheggio per tappeti volanti. Da segnalare la classicissima gag ricorrente del genio che viene disturbato mentre è impegnato dentro la lampada, a farsi il bagno o ad amoreggiare: un tormentone che deriva dallo special del Popeye di Fleischer Aladdin and His Wonderful Lamp (1939), e che sarà ripresa addirittura nel celeberrimo Aladdin della Disney (1992). Qui il video in italiano, con il vecchio (e, credo, unico) doppiaggio, con Latini e Amendola.

    Edited by Michigan J. Frog - 25/10/2013, 14:54
     
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