Top 10 Cortometraggi

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    Gatto Silvestro

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    Mi sento abbastanza protetto, non ho messo né il nome dei Looney Tunes né quello dei corti.

    Ho anche provato a cercarlo da fuori Vimeo ma non lo trovo, quindi è accessibile solo da qui.
     
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    Uomo Ragno

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    Meglio così. 😉
     
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    Gatto Silvestro

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    Ho appena scoperto che i limiti imposti dall'account free di Vimeo non si sbloccano al termine della settimana, ma dopo sette giorni da quando tu carichi il video. Quindi la seconda parte della mia Top 12 sarà caricata venerdì.
     
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    Gatto Silvestro

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    Ciao a tutti. Eccovi qui la seconda parte della mia personale ed obiettabile (ma solo con delle buone ragioni :P ) Top 12 dei cortometraggi della Warner.

    https://vimeo.com/276668255

    In ordine troverete:
    6° Birds Anonymous (1957, Friz Freleng)
    5° You Ought to Be in Pictures (1940, Friz Freleng)
    4° A Ham in a Role (1949, Robert McKimson)
    3° What's Opera Doc? (1957, Chuck Jones)
    2° The Case of the Stuttering Pig (1937, Frank Tashlin)
    1° Duck Amuck (1953, Chuck Jones)

    Sono tutti col doppiaggio della Time Out ad eccezione di A Ham in a Role, in quanto trovo che il doppiaggio moderno sia estremamente inferiose (se non addirittura scadente) rispetto a quello dell'Effe Elle Due.

    Per comodità vi riposto qui la prima parte:

    https://vimeo.com/275233664

    Buona visione!
     
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    Uomo Ragno

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    Ciao, e grazie di aver caricato la 2a parte della top 10. Non ho mai visto A Ham in a Role, questo corto mi manca purtroppo. :cry:

    Mi correggo - top 12
     
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    Gatto Silvestro

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    È bellissimo, fa una riflessione sul concetto di personaggio dei cartoons che non ha nulla da invidiare al ben più famoso Duck Amuck
     
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    Uomo Ragno

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    Cerco oggi di fare un'altra classifica
    La top 12 dei corti di Porky e Co. in Bianco e Nero

    12) Notes To You - 1941
    11) Slap-Happy Pappy - 1940
    10) Hollywood Capers - 1935
    9) The Timid Toreador - 1940
    8) Picador Porky - 1937
    7) Prehistoric Porky - 1940
    6) Porky's Road Race - 1937
    5) Porky's Hare Hunt - 1938
    4) Porky's Poppa - 1938
    3) Jeepers Creepers - 1939
    2) Porky Pig's Feat - 1943
    1) The Case Of The Stuttering Pig - 1937
     
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  8. ROSSI2018
     
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    Ok grazie
     
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    Uomo Ragno

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    Rossi scusa, ma hai ancora quel DVD con 'Barbablù feroce assassino' che mi avevi prestato? Se si puoi farmi uno screen di quel corto?
     
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  10. ROSSI2018
     
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    No
     
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    Uomo Ragno

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    Rossi, era il DVD 'Daffy e Porky Le nuove avventure'
     
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  12. Conigli e carote
     
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    I migliori per me sono:
    1. STAGIONE DI CACCIA
    2. CHIUDITI SESAMO
    3. CONIGLI E CAROTE
    4. LE SVENTURE DI ROBIN HOOD
    5. LA FEBBRE DELL'ORO
    6. IL CONIGLIO DI SIVIGLIA
    7. CHE OPERA C'È, AMICO?
    8. PENNELLI,RABBIA E FANTASIA
    9. ERRARE È UMANO
    10. GELOSIA DA PRIMADONNA

    CITAZIONE (Conigli e carote @ 21/8/2018, 22:56) 
    I migliori per me sono:
    7. CHE OPERA C'È, AMICO?

    È il titolo, coerente con l'originale, di WHAT'S OPERA, DOC?, nel ridoppiaggio di Super Bunny in orbita (nel primo doppiaggio si chiamava L'OPERA, QUESTA SCONOSCIUTA), lo preferisco rispetto a CANE ALL'OPERA, che mi sembra insensato... :wub:
     
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    Gatto Silvestro

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    Ora che ho visto almeno il 90% della produzione Warner, è il caso di aggiornare la mia classifica personale:

    10º Now Hear This (1963, Chuck Jones)
    09º Norman Normal (1968, Alex Lovy)
    08º What’s Up Doc? (1950, Robert McKimson)
    07º A Ham in a Role (1949, Robert McKimson)
    06º A Cartoonist’s Nightmare (1935, Jack King)
    05º The Case of the Stuttering Pig (1937, Frank Tashlin)
    04º Porky in Wackyland (1938, Bob Clampett)
    03º What’s Opera Doc? (1957, Chuck Jones)
    02º You Ought to Be in Pictures (1940, Friz Freleng)
    01º Duck Amuck (1953, Chuck Jones)

    Edited by LorenzoP. - 6/8/2019, 08:30
     
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    Taz

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    Dato che il topic è spento da un pezzo lo riaccendo io con un po' di chiacchiere.

    E' passato del tempo da quando ho rivisto tutta la filmografia WB, ma posso affermare che i corti che seguono sono senza dubbio tra i miei preferiti.
    I film non sono in ordine perché proprio non riesco a farlo, in compenso scriverò il motivo dell'inclusione, sperando che spinga anche gli altri, qualora avessero tempo, a discutere la loro top10 allo stesso modo. Mi piace farlo, e leggerlo dagli altri, perché riaccende la voglia di vedere e rivedere.


    The Last Hungry Cat (1961, F. Freleng)
    Tutto ciò che amo: atmosfere noir, premessa Dostoevskijana con parodia Hitchcockiana, e la brillante miserabilità di Silvestro, che con il suo talento -a mio parere il migliore in questo- nel rappresentare debolezza psicologica e indigenza, regge da solo questa gemma anni '60. A quel tempo la qualità dell'animazione e degli sfondi aveva già iniziato a scemare da un po', ma qui tutto è funzionale a creare un senso di comica inquietudine.

    Hair-Raising Hare (1946, C. Jones)
    Questo dovevo metterlo per forza. Sarà l'ambientazione horror, sarà la presenza di Peter Lorre, sarà il fatto che il tutto inizia per una femmina (Pepé le Pew e il lupo di Tex insegnano), sarà la camminata di Bugs alla Groucho Marx, sarà che c'è una delle mie gag preferite in assoluto, o che c'è ancora lo stile di animazione elastica... In pratica questo dovevo metterlo per forza.

    Pussy n' Booty (1943, F. Tashlin)
    Picco assoluto di regia in un corto animato. Amo il bianco e nero e amo l'arte cinematografica, e qui siamo ad un livello di tecnica e sperimentazione registica mai raggiunta neanche dalla Disney (col B&W). Un Hitchcock vero e proprio. Tish Tash prende la già certificata forumla della blackout gag (The Fox and the Sour Grapes, 1941) e la eleva ad arte, spennellandola di toni noir. Tutta l'argentea bellezza del bianco e nero in un'atmosfera elegante e persino inquietante; ma sempre divertente. Perfetto.

    One Froggy Evening (1955, C. Jones)
    Sapevo quanto questo corto fosse popolare, ma ammetto di essere rimasto deluso nello scoprire, quando arrivò internet, che è uno dei corti più glorificati dalla critica e dal pubblico. Credevo fosse una mia chicca personale, ed io un genio pari ad un tizio che scopre una rana canterina, ma mi sbagliavo. Evidentemente certe cose sono talmente indiscutibili da riuscire a mettere in accordo il mondo intero con la loro perfezione. Cameron Diaz in The Mask è una di queste. One Froggy Evening di Chuck Jones è l'altra.

    High Diving Hare (1949, F. Freleng)
    Non importa il contesto, ogni volta che sento qualcuno parlare di comicità pura, io penso sempre a tre parole: "High Diving Hare". Come si fa a far ridere con la stessa semplice gag ripetuta all'infinito? Distillato di Friz Freleng, il corto è una lezione di perfetto tempismo comico ed essenzialità. Per me Bugs e Sam hanno ben pochi rivali tra le coppie comiche dei cartoons.

    Draftee Daffy (1945, B. Clampett)
    Di Bob Clampett, rispetto alla visionarietà, ho sempre amato l'inarrivabile potenza espressiva e l'irriverenza, qui ad uno dei suoi massimi livelli. Inoltre, il Daffy Duck pre-Jones è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, che da il meglio di sé col ritmo Clampettiano forsennato. Lo starnazzatore è il mattatore di questo anti-patriottico film patriottico, a cui probabilmente solo un cartoon poteva prender parte senza subirne le conseguenze.

    Rebel Rabbit (1949, R. McKimson)
    Bugs Bunny è stato il personaggio più amato durante la II Guerra Mondiale. Rassicurava gli americani con la sua tranquillità di fronte al pericolo e la sua invincibilità cartunesca. Qui, il -fin troppo- bistrattato McKimson sforna un gioiello, divertendosi a ribaltare tutto questo, e facendo del coniglio un nemico dei beneamati USA. C'è qualcosa di fantastico, per non dire unico, forse perverso, nel vedere Bugs inveire contro lo zio Sam, vandalizzare l'America e riuscire a scatenare una guerra mondiale contro di sé. Il concetto da solo vale il prezzo del biglietto.

    Duck Amuck (1953, C. Jones)
    Se la popolarità di One Froggy Evening mi ha un po' sorpreso, per quella di Duck Amuck vale l'opposto. Ci sono alcune opere che trascendono l' arte: diventano cultura, diventano una coperta di Linus per ogni età e intelletto. Ricordatevi, gente, che chiunque siate e qualunque lavoro facciate per tirare avanti a sopravvivere, ci sono sempre due cose che ci rendono tutti simili: tutti abbiamo bisogno di un qualcuno da amare, e tutti abbiamo Duck Amuck tra i nostri cartoon preferiti.

    Rabbit Seasoning (1952, C. Jones)
    Jones ha sempre amato mescolare i personaggi tra loro e tirarne fuori il meglio, come la fantastica trilogia Scaredy Cat, per esempio. Ma qui si è superato, regalandoci la migliore trilogia della storia del cinema (okay, dopo Ritorno al Futuro, è pleonastico). Se dovessi sceglierne uno dei tre andrei per Rabbit Seasoning. Dialoghi pazzeschi e ritmo comico infallibile, per un Bugs Bunny più passivo e geniale che mai, che manovra tutta la situazione senza fare quasi nulla. E poi con questo film il becco di Daffy Duck diventa icona del cinema al pari del bastone di Chaplin.

    Porky Pig's Feat (1943, F. Tashlin)
    "As good as it gets", direbbe Jack Nicholson. Ovvero, per me questo film di Tashlin è il massimo assoluto, la commedia capolavoro delle termiti di Schlesinger. Ci sono dei corti di una regia e di un ritmo tanto coinvolgente che a guardarli sembra di aver vissuto un intero film in 7 minuti. Quando vedo questo corto non vedo un cartoon, vedo una brillante commedia stile screwball anni 30', in uno stupendo bianco e nero, con attori iconici, carismatici e perfettamente in ruolo (la perfezione di Daffy&Porky), una scenografia claustrofobica, e una regia ricercata che ben poche commedie possono sfoggiare. E ovviamente, un finale da applausi. The best.


    Questo è tutto, gente!
     
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    Gatto Silvestro

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    Mi accodo alla riapertura di questo topic stimolante, primo perché è sempre bello parlare dei favoriti fra i corti Warner e non, e secondo perché nel corso del tempo, per forza di cose, la lista delle preferenze non può che cambiare.
    In quest’occasione procederò in ordine cronologico e nominerò un unico cortometraggio per regista.

    A Cartoonist’s Nightmare (1935, Jack King)
    Brillante capolavoro meta-linguistico sul linguaggio cinematografico dei cartoons e sul loro potenziale creativo illimitato.
    Il concetto delle star dei cartoons plasmate dalla sapiente matita dei loro disegnatori fonda le radici agli albori dei cortometraggi animati creati per il grande pubblico, dove lo scopo era di accompagnare le uscite principali a più bobine nelle programmazioni articolate dei tempi d’oro del cinema americano. Gli Out of the Inkwell di Max Fleisher (1918-1929) sono i più grandi esponenti (e pionieri) di questo genere.
    A Cartoonist’s Nightmare è uno degli esempi più riusciti di questo filone, filone che esploderà con le successive produzioni di Tex Avery e di Chuck Jones (fra cui Red Hot Riding Hood e Duck Amuck), quindi entra di diritto in questa lista.

    The Case of the Stuttering Pig (1937, Frank Tashlin)
    Non conosco parole per descrivere quanto è incredibile questo cortometraggio. È un Alfred Hitchcock prima dell’avvento Hitchcockiano ad Hollywood del 1940, uno dei cortometraggi animati più cinematici che io abbia mai visto.
    I cartoons giocano spesso con la rottura della quarta parete, ma non credo che siano mai stati raggiunti i picchi di questo corto. Qui la quarta parete non esiste, lo spettatore è vittima delle ingiurie del cattivo di turno e non può farci nulla, a meno di non decidere di servirsi di oggetti pesanti nei suoi dintorni.
    Effetto wow assicurato alla prima e a tutte le visioni successive, pensate nel 1937.

    Thugs With Dirty Mugs (1939, Tex Avery)
    Una delle cose che mi piacciono di meno delle Merrie Melodies degli anni ‘30 è la cilindricità delle articolazioni dei personaggi (anche A Cartoonist’s Nightmare ha questa caratteristica, pur essendo un Looney Tunes).
    Con questo corto Avery ha dato il via al punto di rottura di questo modo più “primitivo” di fare animazione, creando un gangster movie pieno dei cliché del genere, e sopratutto, con una cura delle animazioni, degli sfondi e dei colori mai visto prima in un corto Warner.
    Questo per me è il primo grande capolavoro del re dei cartoons, un cortometraggio di un valore inestimabile che tutti dovrebbero vedere, anche i poveri spettatori comuni italiani che ancora aspettano la versione italiana.

    Confusion of a Nutzy Spy (1943, Norman McCabe)
    Come per The Case of the Stuttering Pig, anche qui ci troviamo di fronte uno dei corti più cinematici dell’intera libreria Warner (o di qualsiasi altro studio del periodo e oltre).
    Sfondi incredibili e all’avanguardia, caratterizzazioni indimenticabili dei personaggi, inquadrature da urlo che anche i film dal vivo si sognano, piani sequenza sfascia occhi, eccetera eccetera eccetera. Potrebbe tranquillamente essere uno dei miei film preferiti in assoluto.
    Ne parlerò più nel dettaglio nella prosecuzione del topic specifico dei corti di Norman McCabe.

    Book Revue (1946, Bob Clampett)
    Qui si assiste ad un esempio di pura e semplice poesia animata. Non c’è alcuna trama di fondo, alcuna morale, niente di tutto ciò. Solo un numero infinito di gag e di picchi stilistici clampettiani che sinceramente non ho visto in nessun altro suo corto.
    Se non fosse arrivato il lupo cattivo a ripotare un po’ di ordine probabilmente le creature di Book Revue starebbero ancora lì a spassarsela e a danzare.
    Una fine brusca ma l’unico modo possibile per riportare lo spettatore al mondo reale.

    Walky Talky Hawky (1946, Robert McKimson)
    Qui lo dico e lo nego: credo che questo sia il cortometraggio più bello dell’intera Golden Age di Hollywood.
    La chimica dei personaggi è incredibile, le animazioni energiche e ricchissime, gli sfondi quadri stupendi, i dialoghi spassosissimi... non ha davvero neanche un punto a sfavore.
    Una delle più grandi coppie comiche dei cartoons sono proprio Foghorn Leghorn e Barnyard Dawg a mio avviso, molto sottovalutati come il loro creatore.
    Amo questo corto, lo rivedrei all’infinito e non smetterei di adorarlo sempre di più.

    Two Gophers from Texas (1948, Arthur Davis)
    Ci sono davvero pochi corti che possono vantare una sorta di unicità che gli differenzia da qualsiasi cosa che è stata prodotta prima o dopo. Two Gopher from Texas è uno di questi.
    I due Gophers qui sono ai loro massimi livelli comici, al pari col capolavoro dell’anno successivo di McKimson A Ham in a Role. Il cane poi è un completo idiota per cui non si può che tifare, al pari di Wile Coyote che sarà introdotto l’anno dopo.
    Le animazioni sono energiche e selvagge, estremamente sporche e cattive, con poca o nulla cura del rapporto che hanno con gli sfondi, che paiono molto distaccati ma in maniera caratteristica, dandogli un ulteriore valore aggiunto.
    Una piccola chicca per gli appassionati più fissati sui dettagli come il sottoscritto: il processo di colorazione utilizzato non è il Technicolor ma il Cinecolor come per alcuni altri corti Warner (principalmente di Davis) della fine degli anni ‘40, esattamente come l’altrettanto stupendo What Makes Daffy Duck, le due massime vette di Arthur Davis.
    Che dire, questa differenza nello stile del colore da al film un altro incredibile tocco d’unicità.

    The Unmentionables (1963, Friz Freleng)
    Mi spiace aver balzato completamente gli anni ‘50, ma 10 corti sono l’1% esatto della produzione Warner, l’1%! Per forza di cose poteva capitare.
    Questo è il picco autoriale assoluto di Freleng a mio avviso. Ne ha avuti tanti, ma questo fa parte di quei corti che non mi stancherei mai di vedere.
    Le magnifiche e caratteristiche musiche di Bill Lava danno un tocco unico e insostituibile all’opera, così come lo stile delle animazioni, che riprendono le caratteristiche del lavoro dell’illustratore degli anni ‘20 John Held Jr. (1889-1958).
    Da questo corto poteva uscire una divertentissima serie tv con Bugs Bunny nei panni dell’agente Elegant Mess, ma forse è meglio così. Certe opere posano la loro magnificenza proprio nel loro essere diverse da qualsiasi altra cosa in circolazione.

    Transylvania 6-5000 (1963, Chuck Jones)
    Questo probabilmente era il mio corto preferito da bambino, e ancora oggi mantiene la sua altissima graduatoria.
    Stile espressionista all’avanguardia che a mio avviso se la può giocare col capolavoro UPA The Tell-Tale Heart (1953, Ted Parmelee).
    Punta di diamante della produzione jonesiana e della Warner. Si è dovuti arrivare all’ultimo corto di Bugs Bunny (così come per Friz Freleng con The Unmentionables) per sfornare il capolavoro definitivo e conclusivo di un’epoca che nel giro di pochissimo sarebbe finita per sempre.

    Norman Normal (1968, Alex Lovy)
    Fosse per me chiuderei la Golden Age della Warner col 1964 e l’uscita di Senõrella and the Glass Huarache (1964, Hawley Pratt). Ciò che è stato fatto dopo non regge il confronto né col periodo precedente né con altre realtà dell’animazione della seconda metà degli anni ‘60 come la DFE, gli MGM di Chuck Jones o i magnifici corti del 1967 dei Famous Studios di Shamus Culhane e Ralph Bakshi.
    Restano però 3 o 4 corti in quest’ultimo periodo a cui non potrei fare a meno, e il migliore di tutti è sicuramente Norman Normal.
    Antenato dell’animazione satirica che cominceremo a vedere con l’inizio della Silver Age dell’animazione americana degli anni ‘90 con Beavis and Butthead, Ren & Stimpy e così via.
    Presentato come Special Cartoon invece che Looney Tunes o Merrie Melodies, anche qui poteva essere il primo di tanti altri corti concentrati su questo stile, ma lo studio ha chiuso le porte per sempre prima che tutto questo potesse divenire realtà (e c’erano i presupposti per farlo). Peccato.

    Con questo chiudo anch’io, non ho nominato il mio cortometraggio Warner preferito (è uno dei miei preferiti di ogni studio) Now Hear This (1963, Chuck Jones), ma ne ho già ampiamente parlato in altre sedi.
    È bello variare 😉

    Edited by LorenzoP. - 8/8/2020, 22:40
     
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